venerdì 18 aprile 2008

Architetto rassicurante

Pasquale Belfiore ha definito Carlo Melograni "Architetto rassicurante", nella presentazione della conferenza o, come lo stesso Melograni ha definito, conversazione, del 9 aprile 2008 nell'aula S1 della Facoltà di Architettura della SUN, definizione che ha piacevolmente stupito anche il professore. Rassicurante perché, lontano dai clamori del jet-set internazionale, dei libroni di Storia di Architettura, la sua architettura ha sempre badato all'uomo ed alle sue esigenze formative. Melograni, infatti, si è quasi sempre occupato dell'architettura della formazione scolastica e delle residenze economiche e popolari, "inclinazione" che non gli ha quasi mai consentito di "poggiarsi" sulle labbra dei fini dicitori che occupano numerosi le nostre Facoltà. Eppure le sue opere sono state sempre vincitrici di concorso, quando non assegnate direttamente da enti pubblici e privati, tagliandosi qualche spazio su riviste del settore non poco note.
Il titolo della "conversazione" davvero piacevole da ascoltare e facilmente comprensibile anche dagli studenti del primo anno, era: "Due o tre regole per progettare", regole apparentemente semplici, ma quasi mai applicate. Per superare la "paura del foglio bianco" si deve partire dalla convinzione che alle spalle abbiamo un'esperienza secolare nell'architettura. Nel corso dei secoli ci sono stati salti e rotture, l'ultimo dei quali è il Movimento Moderno: abbiamo, quindi, novant'anni di esperienza. Le semplici regole sono:
  1. Informazione, studio. Anche se un tema appare nuovo, esiste comunque un patrimonio di esperienze da valutare, rivalutare, elaborare, respingere, accettare. Informarsi anche sul territorio e la sua storia e su architetture analoghe anche in contesti diversi;
  2. Progettare per elementi componibili, scindendo le singole attività connesse in tutti gli elementi necessari allo svolgimento dei lavori (ad esempio: in un asilo ci saranno: bagni, mense, locale genitori, locale educatori, fasciatoi, ecc.);
  3. Elementi semplici, combinazioni complesse, composizione cioè di elementi modulari in forme più o meno complesse.
La sua teoria, applicata in tutte le sue opere, ci è stata mostrata nel progetto del Liceo Classico "Ariosto" di Ferrara, sia nella disegno originale, sia nel suo ampliamento che ha dimostrato l'assoluta validità della progettazione per elementi modulari. Progettato infatti prima dell'entrata in vigore della legge sull'abbattimento delle barriere architettoniche, ha "sopportato" a meraviglia le restrizioni legislative non dovendo subire alcuna modifica radicale. Anche nello studio di prototipi di scuole dell'infanzia volute dalla Regione Toscana, la validità della sua teoria è stata ancora una volta confermata.
Ecco perché anche io ritengo il prof. Carlo Melograni un architetto rassicurante: non esiste nulla di nuovo in architettura e l'utilizzo del modulo non è una restrizione alla fantasia o alle "regole" della "buona architettura", bensì una continua sfida con le innumerevoli ed infinite variazioni che il disegno modulare comporta.

mercoledì 9 aprile 2008

Gli esami non finiscono mai!

Ma è mai possibile pubblicare le date degli appelli d'esame una settimana prima dello svolgimento che due giorni dopo la fine del trimestre? Qualcuno dirà di si, che succede ovunque e allora: è mai possibile cambiare le suddette date cinque volte nel giro di una settimana e non sapere ancora il calendario del terzo ed ultimo trimestre che comincia la settimana immediatamente successiva agli appelli d'esame? è mai possibile poi che il quarto cambiamento di data sia stato dovuto al fatto che il giorno 14 aprile ci sono le elezioni legislative e che il quinto cambiamento preveda buona parte degli esami durante il terzo trimestre? Io dico di no! Non facciamo qualunquismo, queste cose non devono succedere in nessuna facoltà nemmeno in quella che io frequento, nella quale l'unico ascensore, inserito in maniera pacchiana in un contesto storico rinascimentale ma con radici nell'Alto Medioevo, sia usufruibile soltanto dopo aver chiesto la chiave in presidenza, gli estintori non sono dappertutto, non esiste un piano di evacuazione, né rilevatori antifumo e soprattutto il materiale per la didattica (vedi videoproiettori) è di scarsissima qualità. Senza parlare delle finiture: ci sono interruttori della luce che per essere accesi devono essere... spenti!

sabato 5 aprile 2008

Architettura bioclimatica

Sto portando a termine, per il Laboratorio di Costruzione dell'Architettura 1A", un progetto di riqualificazione in chiave bioclimatica di un casolare di campagna di nostra scelta. A parte le difficoltà nel portare avanti il lavoro in soli tre mesi (la Facoltà che frequento ha scelto la trimestralizzazione), devo assolutamente dire che sono piacevolmente sorpreso ed incuriosito dall'Architettura Bioclimatica!
L'idea del mio progetto è quella di realizzare, vista anche la posizione dell'edificio completamente isolato sia dalla città di Caserta, sia dai borghi più vicini (Mezzano, Casolla, Casertavecchia), un'abitazione per un'artista completamente passiva, con produzione di energia elettrica sfruttando sia l'energia solare, con pannelli installati come brise-soleil sul terrazzo piano di copertura e sui terrazzi, sia quella eolica con un mulino a vento che si addice all'antica funzione di masseria. Il solaio di copertura del blocco ad Est, crollato, sarà reintegrato con un pavimento calpestabile in vetro opaco. Naturalmente il progetto non si limita alla mera riprogettazione degli ambienti ed alla conversione della destinazione d'uso dell'edificio, ma studia anche il comportamento bioclimatico dell'ambiente circostante e delle sue conseguenze sul costruito come ventilazione e soleggiamento. Se l'idea è buona, ho in mente di creare un sistema per convogliare il vento proveniente da Ovest e da Sud-Ovest, all'interno dell'edificio, sfruttando una barriera frangivento composta da alberi. In ultima analisi, la strada che collega la SP213 con il Casino Leonetti, verrà semplicemente messa in condizioni di carrabilità, lasciando inalterato il fondo in terra e ciottoli.