sabato 17 marzo 2012

Manifattura ceramica Pozzi

Tra i pochi esempi di architettura contemporanea della provincia di Caserta, spicca senz'altro la Manifattura ceramica Pozzi degli architetti Figini e Pollini a Sparanise (lo stabilimento è quello più scuro, quello che appare più abbandonato). Oggi non è più in funzione e una parte del terreno è stata occupata da una centrale elettrica a ciclo combinato. Non è possibile accedere all'ex-Pozzi, almeno io non l'ho fatto, ma lo stato di abbandono delle aiuole e delle bellissime pensiline, non fa presagire nulla di buono. Venticinque anni fa, quando ancora la Pozzi aveva la produzione attiva, ricordo benissimo, quando passavo di lì con i miei genitori per andare a mare, i tanti operai all'ingresso e gli autobus fermi alle pensiline. Le aiuole curate e le strade di accesso pulite mi facevano pensare ad un luogo bello in cui le persone si volevano bene. Eppure l'altro giorno, quando ci sono ripassato a distanza di tanti anni e con la maturità di adulto che ha studiato un po' di architettura, non riuscivo a riconoscere più quel luogo divertente come mi era sembrato un tempo. E' più facile dimenticare che ricordare, ma un popolo senza storia non ha futuro.

lunedì 12 marzo 2012

004) Appunti o suggestioni

Voglio progettare poco. O, meglio, voglio progettare ma (pensare di) costruire poco. Il territorio è già stato modellato dall'uomo, ci sono gli argini in roccia, due rapide, il ponte ad archi ricostruito nel secondo dopoguerra, la brutta palazzina del Canoa Club Città di Castello che dovrà essere "abbattuta" così come richiede il bando (che poi è un testo-canovaccio più che un bando di concorso vero e proprio). Progettare non significa per forza costruire, può anche essere una parentesi fra un esistente ed un altro esistente con un'altra faccia. Oppure lo è in assoluto se si pensa all'esistente prima della costruzione o ricostruzione. Io, invece, non voglio toccare quello che, naturalmente, animali e essere umano hanno liberamente modellato. Voglio entrare in punta di piedi.
 - A parte l'edificio del club, gli unici interventi che penso di fare riguardano la sistemazione di alcuni punti dell'argine sinistro in direzione nord, erosi e scavati da una piena dovuta alla rottura di una diga. Semplici affacci con prospettive visuali diverse, punti per il riposo e la lettura.
 - Un ponte pedonale, da rifare perché inidoneo al passaggio di biciclette o cavalli e a senso unico alternato anche per i pedoni tanto è stretto.
 - Un po' di luce non troppo invadente per non infastidire le numerose trote che abitano le limpide acque basse di un Tevere quasi biondo.
 - La pista ippo-ciclo-pedonale in terra battuta, forse macadam, non so se pavimentata, ma credo di no, o rivestita in alcuni punti in prossimità del club, come per le strade romane nei pressi delle città e probabilmente anche per l'antica Tifernum.
 - Intorno al club e di tanto in tanto lungo la passeggiata lungofiume, alcune sedute lineari, spalti o gradinate, serviranno al pubblico che assiste alle gare di canoa e faranno da riposo o palestra per quelli e sono tanti che praticano sport all'aria aperta. Gli spazi sono abbastanza ampi da accogliere una scolaresca o una squadra sportiva. L'utilizzo del fiume e delle sue sponde in tutti i periodi dell'anno. Magari un piccolo anfiteatro per piccole rappresentazioni teatrali, atti unici, monologhi, riunioni associative, letture, mostre d'arte, comizi, gare di canto, cazzeggio, ecc.


Insegnamenti:

  • Rilievo urbano e ambientale;
  • Disegno dell'architettura;
  • Storia dell'architettura;
  • Storia della città e del territorio;
  • Estetica del paesaggio;
  • Storia del giardino e del paesaggio;
  • Progettazione ambientale;
  • Laboratorio di progettazione e composizione architettonica