In realtà sarebbe la seconda correzione, ma la prima la reputo semplicemente una discussione sui temi, una conferma ed uno start. Un "Via!" dai blocchi di partenza.
La forma è nata, ma la mia pudicizia ed il rispetto per le altrui sensibilità mi vietano di pubblicare immagini, almeno per il momento. Ho tentato di invadere il meno possibile lo spazio, cercando di seguire, assecondare e ridefinire le forme già esistenti, discernendo quelle naturali da quelle artificiali fino a quelle posticce, messe soltanto per definire un piano. All'interno dell'edificio sono previste le rimesse per le canoe, una palestra con sala voga, un'infermeria, uffici, spaccio o bar sociale, sala riunioni e, compatibilmente con gli spazi, una biblioteca. All'esterno gli scivoli per le canoe dalle rimesse all'acqua con relativo molo galleggiante, spalti ricavati dalla scarpata sul fiume, punti informativi,
bike sharing, parcheggi "verdi". Nell'ottica della più ampia accessibilità e fruibilità, sono previsti fin da progetto rampe, percorsi
loges e relativa segnaletica, sia tattile che acustica. Ci saranno anche le scale per chi non vorrà utilizzare le rampe.
Come dicevo già alcuni post fa (
004 e
006), il mio intento di modificare il meno possibile i tracciati creati più o meno liberamente dai pedoni, dai podisti e dai ciclisti, ha trovato parziale accoglimento da parte del relatore. Parziale perché, in effetti, il disegno (e solo quello), dava l'idea di non progettato. Sarà necessaria una rettifica grafica, senza alterare il progetto di "non progettato". Devo necessariamente migliorare il disegno.
Il suggerimento del relatore è quello di "invadere" anche lo spazio, oggi destinato ad aiuola, mal progettata, quasi posticcia, attraverso un padiglione o una costola dell'edificio del centro canottaggio, così da avvicinarsi all'ingresso antico della città di Porta San Florido, in maniera anche da dare dignità ad uno spazio che appare oggi come un di più capitato lì in mezzo.
Dovrò lasciar perdere, una buona volta, la progettazione da geometra, cioè esclusivamente tecnica, badando più alla risoluzione immediata del problema piuttosto che a proporne una soluzione. A proposito di proporre, la parola chiave, presente anche nel bando del Consulto su Città di Castello, è stata "proposta": la tesi non deve essere risolutiva, ma propositiva. Proporre una soluzione, una delle tante, non quella definitiva, soprattutto nel mio caso nel quale i temi proposti hanno una corrispondenza con il reale e ne verrà valutata anche l'efficacia reale.
Insegnamenti:
- Rilievo urbano e ambientale;
- Progettazione ambientale;
- Disegno dell'architettura;
- Composizione architettonica;
- Progettazione architettonica e urbana;
- Tecnica per il piano urbanistico;
- Storia della città e del territorio;
- Estetica del paesaggio;
- Storia del giardino e del paesaggio;