Il 24 ottobre scorso ho finalmente discusso la mia tesi. Diversamente da quanto sembrasse all'inizio, anche a causa della proposta, non accettata, in extremis (cinque giorni prima), del relatore di procrastinare la discussione a dicembre, il risultato finale è andato oltre le aspettative: il massimo dei punti (7) con un punto in più concesso dalla commissione.
Ho atteso una settimana o poco più per scrivere questo post che è l'ultimo dell'era da studente e non so come continuare e se continuare con questo blog perché nato espressamente come sfogo alla vita universitaria e poi è "scivolato" sull'architettura. La prima esperienza progettuale, sebbene per una tesi di laurea, ma con intenzioni realistiche ben individuata nel territorio, mi ha permesso di elaborare alcuni concetti, espressi già nelle intenzioni dei primi post di questa rubrica, verificandone l'applicabilità ed i risultati. Sebbene non inseriti, la momento, nel lavoro finale, restano presenti nel progetto vero e proprio che, pur non essendo stato reso pubblico, è alla base della tesi. I percorsi loges con indicazioni in rilievo e Braille, il centro per il bike-sharing, le sedute sparse per la passeggiata con possibilità di raccoglimento o socializzazione, l'illuminazione discreta, le passerelle-terrazzo e la nuova passerella ciclo-pedonale, pensati, ma non ancora progettati, attendono che vi metta mano, prima o poi, per completare il pensiero progettuale.
Ma ho atteso anche perché, ormai scarico di tensioni, ho pensato a rilassarmi riprendendo i vecchi videogame accantonati per la preparazione della tesi che non mi permetteva un minuto di rilassamento e non riuscivo a riprendere in mano il "discorso", per così dire, conclusivo.
Ora mi attende la prima prova dell'esame di abilitazione il prossimo 20 novembre. Dunque è finito un ciclo, o forse continua, non nell'università, ma nella ricerca. Un nuovo punto d'inizio dal quale partire, ma non so se ancora su questo blog o su un blog.
Immagine del masterplan
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