Il Lungotevere è invece in uno stato di lento degrado. Non è più una porta alla città, ma un anonimo oltrefiume, se così si può dire. La vecchia area industriale è in via di smantellamento e riconfigurazione più a nord, mentre gli spazi una volta occupati da fabbriche vanno riempiendosi di abitazioni per la maggior parte unifamiliari. Il progetto di tesi, in fase di realizzazione con il mio gruppo "storico", si occuperà di riprogettare le due aree a cavallo della strada di accesso alla città e lungo la riva sinistra del fiume, in modo da realizzare una nuova porta, una porta aperta questa volta. Ognuno ha scelto un tema interno al meta-tema da sviluppare e approfondire autonomamente. Io ho scelto la riva del fiume ed il centro di canottaggio, disciplina molto in voga a Città di Castello, tanto da aver dato i natali a due campioni del mondo di canoa/kayak.
La passeggiata lungo la riva è stata piacevole. Il sole tardava a salire e malgrado il freddo è stato bello passeggiare su quello che è poco più di un sentiero lungo il fiume. A causa del cedimento di una diga a monte, si è verificata negli anni passati un ingrossamento del fiume che ha provocato il crollo di parti degli argini in terra che però non hanno precluso la pedonabilità. Il sentiero si estende per 5-6 km per poi perdersi nella vegetazione. In progetto c'è la realizzazione di una rete ciclo-pedonale in modo da collegare, lungo il Tevere, il comune di San Giustino a Nord e, magari più in là negli anni, quelli a sud. Il centro di canottaggio attuale è invece ospitato in una struttura poco adeguata all'importanza che ha questo sport fra i cittadini. Basti pensare che, malgrado i 5°C, un uomo, verso le 12:30 ha preso il suo kayak, lo ha calato in acqua e si è avviato verso San Giustino. C'è da dire che il fiume, almeno d'inverno, è vissuto poco dalla popolazione, malgrado le acque relativamente basse, ma limpidissime, tanto da scorgere sia i pesci più grossi, in particolare le trote, sia quelli più piccoli.
Il progetto, che è ancora nella mia mente, prevede la costruzione di un nuovo rapporto con il fiume e la canoa/kayak. Non ci sarà un accesso anche per i disabili, semplicemente sarà garantito a tutti di arrivare sul fiume con i propri mezzi, qualsiasi essi siano. Ci saranno punti di sosta e di osservazione, di meditazione e lettura, di socialità e di gioco. Il percorso ciclo-pedonale potrà o potrebbe essere utilizzato anche da chi va a cavallo o porta il cane a passeggio (a proposito ho visto per la prima volta nella mia vita, i cestini per la spazzatura per cani dove, al di sotto del cestino è possibile prelevare una bustina per depositarne gli escrementi!). L'idea di base è quella di permettere alla popolazione di vivere il fiume anche nei periodi più freddi, quando piove o nevica, quando c'è vento o fa molto caldo. Che il fiume non diventi una barriera fra la città e la campagna che ancora resiste ai margini dell'abitato, malgrado la lenta e apparentemente inesorabile fagocitazione del cemento.
Insegnamenti:
- Rilievo urbano e ambientale;
- Rilievo dell'architettura;
- Disegno dell'architettura;
- Storia dell'architettura;
- Storia della città e del territorio;
- Teoria e storia del restauro;
- Estetica del paesaggio;
- Storia del giardino e del paesaggio;
- Caratteri costruttivi dell'edilizia storica
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